La cucina nel Medioevo

Molte delle abitudini e delle ricette che ancora oggi usiamo in cucina vengono dal Medioevo, in particolare dall’introduzione di nuovi alimenti e tecniche culinarie
Dal XIII secolo compaiono i ricettari medievali, che erano molto diversi dai nostri: riportavano gli ingredienti, ma non le dosi e i tempi di cottura! Vediamo così che c’era tanta differenza tra la cucina nobiliare e popolare già a partire dal pane, che solo per i signori era bianco, fatto con farina di frumento finemente macinata, mentre i contadini si dovevano accontentare di pane d’avena o di segale.
Il cibo variava poi per disponibilità geografica, costumi sociali del posto, in base ai cicli stagionali e al credo religioso. Quest’ultimo, soprattutto, imponeva molti obblighi e divieti su specifici periodi dell’anno, scanditi dal calendario liturgico, e per determinate categorie di persone. Ai monaci Benedettini, ad esempio, non era permesso mangiare la carne dei quadrupedi.
Anche conservare gli alimenti era un problema: per evitare che il cibo andasse a male si ricorreva alle ghiacciaie, all’affumicatura o alla salatura; si poteva anche marinare o mettere in salamoia. La gastronomia antica apprezzava molto il gusto “agrodolce”, ottenuto accostando alimenti zuccherini con altri a base di aceto.
Un’altra caratteristica della cucina medievale era l’abbondante uso delle spezie, non per coprire i cattivi odori, ma come segno di status sociale. Le spezie erano molto costose perché “esotiche”, e i medici del tempo sostenevano anche che il loro calore rendeva più digeribili le vivande. La medicina esercitava una grande influenza, perché il cibo era visto come un farmaco: per essere in salute si doveva mangiare bene, mantenendo così in equilibrio gli “umori”, cioè i liquidi del corpo.
La carne era più abbondante tra i nobili, e veniva ben arrostita, bollita e insaporita con spezie; solo loro consumavano selvaggina, in virtù del privilegio di poter andare a caccia. Le genti più povere si accontentavano dei tagli meno pregiati. Frutta e verdura locali erano consumate in grande quantità, così come il vino, sempre presente in ogni tavola, ricca o povera.
Non dobbiamo pensare a scene rozze e barbare! I banchetti erano ben codificati, la tavola veniva apparecchiata a dovere, e le portate seguivano un ordine preciso. Il modo di comportarsi era importante tanto quanto indossare un bel vestito. Dopotutto, proprio in questi anni nasceva il galateo”.

XXIII^ edizione di PeragaMedievale

Ormai solo pochi mesi ci separano dall’appuntamento con PeragaMedievale, l’annuale rievocazione storica al Castello dei Da Peraga! Un evento unico, che dal 31 maggio al 2 giugno vi invita a rivivere le emozioni, i sapori e le atmosfere di un tempo, in un vero e proprio tuffo nel passato: il tema di quest’anno sarà “la cucina nel Medioevo”.
I preparativi sono cominciati e siamo desiderosi di metterci alla prova ancora una volta, per veder crescere questa realtà che è ormai parte integrante di tutti noi. Arrivata alla sua XXIII^ edizione, la nostra festa è il risultato di uno sforzo collettivo, fatto dell’impegno e della passione che ci spinge ogni anno a migliorarci sempre più.
E di certo non possiamo scordare il nostro affezionato pubblico, la scintilla che muove tutto questo! A voi, che ci ispirate ad osare e dare sempre il meglio, PeragaMedievale rinnova l’invito, ancora una volta, per un nuovo ed emozionante appuntamento. Non mancate!

Un riposo sereno, ritorneremo

Si è conclusa da poco la XXII^ edizione di PeragaMedievale, ma il ricordo è ancora vivo nelle nostre menti e nei nostri cuori. Sembra ancora di riuscire a sentire i ritmi dei tamburi e le musiche dei suonatori, le urla della battaglia, le grida dei contradaioli, ma anche il profumo del pane cotto alla brace, i colori, le danze, i vestiti, i giochi, i sorrisi, soprattutto i sorrisi.

Come ogni festa che si conclude, il ricordo è dolce, ed è per questo che dopo una meritata pausa saremo pronti di nuovo nel 2024. Prima però, come conclusione di questa edizione, concedeteci di fare alcuni importanti ringraziamenti a tutti i volontari per l’impegno e la passione che hanno dedicato alla realizzazione della manifestazione.

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L’incendio del Castello

I veronesi avanzano, tutto sembra perduto, le fiamme si alzano nel cielo. E’ la notte del 4 ottobre 1319, e i signori di Padova sono messi alle strette dai continui attacchi dell’esercito di Verona. Cangrande della Scala avanza con le sue truppe, prendendo sempre più terreno e seminando distruzione.

Il popolo è stremato, le messi devastate, e Iacopo da Carrara non vede che una soluzione: ritirarsi nella sua fortezza per riorganizzare un efficace contrattacco. Per indebolire il nemico e non lasciargli  alcuna possibilità di rifornimento, dà ordine di bruciare gli avamposti ormai indifendibili.

E’ così che, tra le fiamme, il Castello dei da Peraga cade, sacrificato in nome della lealtà al proprio signore. La gente fugge, salvando ciò che può, mentre il fuoco divora ogni cosa. Al mattino, solo cenere e terra bruciata sono i resti di una notte che non verrà dimenticata.

L’incendio del Castello è l’atto finale di quest’edizione di Peraga Medievale, che vi dà l’ultimo saluto con lo spettacolo pirotecnico “Anno domini 1319” nella notte del 4 giugno alle ore 23,00.

Teseo e il Minotauro

In quest’edizione, l’epico racconto di uno dei miti più popolari dell’antichità, che ha attraversato integro più di tremila anni di storia: rivive la leggenda del labirinto del Minotauro, tra il fuoco e le evoluzioni del gruppo dei Giullari e Focolieri di Petracha.

Si narra che il Re Minosse, potente sovrano di Creta, avesse fatto costruire un enorme labirinto nel suo palazzo di Cnosso per imprigionare il Minotauro, mostruosa figura mitologica metà uomo e metà toro. Ogni nove anni, dalla città di Atene, sarebbero stati inviati sette fanciulli e sette fanciulle perché fossero date in pasto alla bestia.

Nessuno era mai uscito vivo dal labirinto, se non il giovane Teseo, figlio del Re di Atene, che offertosi volontario per il sacrificio, giurò al padre che sarebbe tornato vincitore dopo aver ucciso il mostro.

L’emozionante vicenda di un eroe senza tempo, tra valore e tragedia, vita e morte, nello spettacolo di fuoco di Peraga Medievale, venerdì e domenica alle 22.00.